Un ciclo del circolante positivo comporta un fabbisogno da finanziare, in quanto l`incasso dei crediti è successivo al pagamento dei debiti. Un ciclo del circolante negativo comporta un`eccedenza da investire in quanto l`incasso dei crediti è precedente al pagamento dei debiti. Dai valori a consuntivo è possibile definire politiche di gestione per migliorare l`andamento futuro e investire nel modo corretto in funzione dell`andamento dell`azienda, le proprie disponibilità. Le principali attività in cui le imprese investono sono i crediti commerciali, le scorte di magazzino, le immobilizzazioni e la conseguente liquidità.
Tralasciando le valutazioni legate agli acquisti di immobilizzazioni, che sono correlate principalmente al processo produttivo e al relativo assorbimento da parte del mercato dei beni prodotti, i fattori principali da considerare rimangono la
gestione dei crediti commerciali e la politica delle scorte.
Nella
gestione del credito si possono individuare le seguenti fasi:
1. stabilire i termini di pagamento e la dimensione degli sconti da offrire;
2. definire il contratto standard di vendita;
3. stimare l`affidabilità del cliente;
4. fissare i limiti di fido;
5. incassare, mediante solleciti di pagamento.
La seconda importante attività corrente, costituita dalle
scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, richiede l`analisi dei costi-benefici derivanti dal relativo investimento. Mantenere scorte presenta dei vantaggi. Per esempio, una riserva di materie prime riduce il rischio che l`impresa sia obbligata a interrompere la produzione a causa di un`imprevista carenza di materiali.
Sfruttare i vantaggi associati alle scorte non deve comunque far dimenticare che queste hanno anche dei costi, quali lo stoccaggio e l`assicurazione delle merci immagazzinate, il rischio di deterioramento e di obsolescenza. Inoltre, il capitale impiegato per la costituzione di scorte non frutta interessi. Pertanto, le imprese devono trovare il giusto compromesso fra i benefici del mantenere un determinato livello di scorte e i relativi costi.
Negli anni recenti, molte imprese hanno preferito procedere con livelli di scorte più bassi di quelli utilizzati in passato. Per esempio, alcune hanno adottato sistemi di produzione
just-in-time che consentono di mantenere quantità minime di scorte ricevendo un flusso continuo di componenti e materie prime nell`arco della giornata.
Non bisogna poi dimenticare che la liquidità è perfettamente assimilabile a qualsiasi altra materia prima necessaria per svolgere un`attività imprenditoriale. Si ottengono sempre benefici dal mantenere consistenti “
scorte” di liquidità. Esse riducono il rischio di improvvise tensioni di cassa alle quali dover rispondere entro breve tempo tramite una raccolta di fondi supplementari.
D`altro canto, mantenere un saldo di cassa eccedente piuttosto che impiegare la liquidità investendo in titoli negoziabili o in immobilizzazioni comporta dei costi. Nel cercare di bilanciare questi benefici e costi, il cash manager si trova ad affrontare un compito simile a quello del direttore di produzione.