Imposte dirette

05 Luglio 2024

Per i forfetari il concordato non è preventivo ma consuntivo

Avendo tempo fino al l 31.10.2024 per aderire alla proposta del Fisco per l’anno 2024, i calcoli di convenienza saranno ridotti al minimo.

Per molti contribuenti che applicano la flat tax la scommessa con il Fisco avrà davvero poco di previsionale rivelandosi, in più di un caso, come un’occasione fiscalmente appetibile.
Al 31.10.2024 il reddito 2024, l’unico periodo concordabile per i forfetari, sarà già praticamente definito e pertanto, la proposta che verrà elaborata dal software verrà valutata sulla base di elementi pressoché certi.

Giocano a favore dei contribuenti forfetari, che rappresentano, secondo gli ultimi dati disponibili, circa la metà del totale dei soggetti ai quali il nuovo concordato fiscale si rivolge, anche le semplificate modalità di determinazione del reddito da assoggettare a imposta sostitutiva. Grazie a esse, infatti, le verifiche da fare per confrontare il reddito proposto con quello effettivamente già realizzato o in via di prossima realizzazione, saranno davvero poche, così come piuttosto remote saranno le incognite future.

La scommessa con il Fisco, per questi contribuenti, si risolverà a soli 2 mesi. Nemmeno le possibili “perturbazioni” del reddito proposto dal Fisco che possono far variare lo scenario per i soggetti ISA quali, ad esempio, le plusvalenze, le minusvalenze o le sopravvenienze attive e passive, influenzeranno la scommessa dei forfetari.

Ciò detto, proviamo a ipotizzare gli scenari che si potranno in concreto presentare per questa tipologia di contribuenti al momento di decidere se aderire o meno al concordato:

  • un primo scenario è quello in cui il contribuente forfetario riceve una proposta di reddito 2024 inferiore a quanto già realizzato o al reddito che sarà certamente realizzato entro il 31.10.2024. In questa situazione è abbastanza evidente che il contribuente, per le considerazioni sopra esposte, avrà tutta la convenienza ad accettare la proposta. Aderendo al concordato avrà un risparmio fiscale (e volendo anche contributivo) assicurato e l’ulteriore fatturato che il contribuente riuscirà a realizzare, in eccedenza rispetto a quanto concordato, sarà totalmente esente da imposizione;
  • il secondo scenario sarà rappresentato dalla posizione dei contribuenti forfetari che non hanno ancora raggiunto il livello di reddito proposto per il 2024 e che, allo stesso tempo, non hanno nemmeno la certezza di raggiungerlo. In questo caso occorrerà provare, se possibile, a ipotizzare quali potranno essere gli incassi degli ultimi 2 mesi dell’anno 2024. Da tale previsione dipenderà, ovviamente, la decisione in merito alla proposta di concordato. Se vi sarà una concreta possibilità di realizzare incassi futuri in grado di superare la proposta concordataria i dubbi verranno dissipati e anche in questa situazione il contribuente aderirà al concordato per l’anno 2024. Senza una tale certezza invece la proposta non verrà accettata e le imposte e i contributi previdenziali dovuti per il 2024, verranno determinati sulla base del reddito realmente conseguito;
  • la terza, e ultima ipotesi, riguarda invece il contribuente in regime forfetario che valuta, fin da subito, troppo elevata la proposta concordataria in relazione al reddito fino a quel momento conseguito o conseguibile. In una situazione del genere l’offerta del Fisco verrà rifiutata.

Quelli sopra descritti sono gli scenari che si troveranno di fronte i forfetari che riceveranno la proposta di concordato per il solo anno 2024, in via sperimentale. L’aver spostato il termine per l’adesione al 31.10.2024 ha solo amplificato un aspetto già ben evidente anche in precedenza, quando la scadenza era fissata al 15 dello stesso mese.

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