Diritto privato, commerciale e amministrativo

28 Maggio 2024

Le esigenze del sequestro preventivo sono in re ipsa?

In tema di responsabilità degli enti per procedere al sequestro preventivo ai fini di confisca del profitto del reato presupposto è necessario l’accertamento della sussistenza dei gravi indizi di responsabilità.

La Corte di Cassazione, Sezione VI penale, con sentenza del 5.04.2024, n. 14047, interviene in materia di misure cautelari disposte nei confronti dell’ente e, in particolare, in relazione alla motivazione del decreto di sequestro preventivo del profitto derivante dall’illecito amministrativo. Nel caso di specie, il profitto confiscabile derivava dai proventi dell’illecito amministrativo ex art. 24 D.Lgs. 231/2001 in relazione ai reati presupposti di indebita percezione di erogazioni, truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture.

La difesa della società impugnava, infatti, l’ordinanza del Tribunale del riesame innanzi alla Suprema Corte censurando vizi di violazione di legge in ordine alla ritenuta sussistenza in re ipsa delle esigenze cautelari sottese al sequestro del profitto del reato. Per la Suprema Corte il ricorso presentato nell’interesse dell’ente è fondato.

Invero, l’ordinanza del Tribunale del riesame aveva motivato in ordine alla sussistenza del periculum in mora ritenendo semplicemente che: “l’attuale capienza del patrimonio non garantisce nulla sulla concreta possibilità che nelle more del giudizio lo stesso possa essere dissolto”.

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