Tributi locali

02 Maggio 2024

L'eredità non accettata si salva dall'Imu

In caso di successione che comprenda beni immobili, non può essere considerato soggetto passivo Imu il semplice chiamato, indicato nella dichiarazione di successione, che non abbia accettato l’eredità.

Non è raro che le successioni alimentino complesse questioni ereditarie, non è nemmeno infrequente ereditare senza avere piena consapevolezza di tutte le conseguenze, anche tributarie specialmente in presenza di immobili.

All’apertura di una successione, infatti, vengono individuati i cosiddetti chiamati all’eredità (impropriamente definiti eredi) tra i soggetti indicati nel testamento e/o tra i congiunti del defunto.
La qualità di erede si acquista solo successivamente, con l’accettazione che avviene, anche in forma tacita quando non vi sia immissione nel possesso, nelle forme previste dal Codice Civile.
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi da uno solo dei chiamati all’eredità o degli eredi che indica tutti gli altri aventi diritti.

A questo punto, se ci sono immobili, l’Agenzia delle Entrate trasmette le informazioni ai Comuni interessati. In questo modo la dichiarazione Imu non è richiesta.
Questa procedura funziona se tutti i chiamati accettano l’eredità. Ma che succede se uno dei chiamati all’eredità rinunzia all’eredità o semplicemente non l’accetta?

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