È legittimo richiedere il titolare effettivo in dichiarazione?

Sorpresa: nel quadro RU del modello Redditi SC 2023 viene richiesta l’indicazione del titolare effettivo con riferimento ai periodi di imposta 2020-2021-2022.

La figura del titolare effettivo è prevista dal D.Lgs. 231/2007, secondo cui il titolare effettivo di una società di capitali è da individuare nella persona fisica che detiene più del 25% del capitale sociale anche in maniera indiretta, tramite società controllate, società fiduciarie o per interposta persona.

L’individuazione del titolare effettivo avviene, ad esempio, nella fase di adeguata verifica della clientela da parte dei professionisti; per l’individuazione del titolare effettivo possono essere consultate le Linee Guida emanate dal Cndcec (paragrafo 3.2, pag.35 e seguenti).

Il successivo art. 21, c. 1 D.Lgs. 231/2007 prevede l’istituzione di un’apposita sezione del Registro delle Imprese nella quale vengono riportati i dati del (o dei) titolare effettivo attraverso una comunicazione effettuata dagli amministratori della società in via telematica, in esenzione da imposta di bollo; è evidente che l’amministratore dovrà informare preventivamente il titolare effettivo di tale comunicazione, in modo che quest’ultimo possa eventualmente comunicare di esercitare il diritto di “controinteressato”: infatti, l’art. 21, c. 4, lett. d-bis) D.Lgs. 231/2007 prevede espressamente che “l’accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva può essere escluso, in tutto o in parte, qualora l’accesso esponga il titolare effettivo a un rischio sproporzionato di frode, rapimento, ricatto, estorsione, molestia, violenza o intimidazione ovvero qualora il titolare effettivo sia una persona incapace o minore d’età‘”; quest’ultima previsione al fine di scongiurare l’utilizzo improprio dei dati.

Il medesimo art. 21, c. 2 disciplina i soggetti ai quali è consentito l’accesso a tale sezione: in sintesi, MEF, UIF, DIA, Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, autorità giudiziaria e autorità preposte al contrasto dell’evasione fiscale secondo modalità di accesso idonee a garantire il perseguimento di tali finalità, stabilite in apposito decreto del Mef di concerto con il Mise, e soggetti obbligati a supporto degli adempimenti prescritti in occasione dell’adeguata verifica, previo accreditamento e pagamento dei diritti di segreteria, nonché il pubblico dietro pagamento dei diritti di segreteria.

La Gazzetta Ufficiale 25.02.2022, n. 121 ha pubblicato il D.M. Economia-Sviluppo Economico 11.03.2022, n. 55, con il quale veniva emanato il regolamento per effettuare la comunicazione al Registro delle Imprese del titolare effettivo, ma non è stato emanato il disciplinare tecnico per la trasmissione delle informazioni e successivamente l’Unione Europea ha messo in mora l’Italia per la mancato istituzione del Registro (INFR-2022-2150); sta di fatto che, in ragione di quanto indicato nel punto precedente nel modello, vengono richieste le circostanze eccezionali ai fini dell’esclusione all’accesso alle informazioni; il successivo art. 5, c. 4 del decreto obbliga le autorità di contrasto all’evasione fiscale ad accedere al registro con un’autodichiarazione in cui si attesta che l’accesso è effettuato per le sole finalità di contrasto all’evasione fiscale.

Dalla lettura del D.Lgs. 231/2007 e del D.M. 55/2022 è evidente l’attenzione e la tutela riservata alle informazioni relative al titolare effettivo, incluso il diritto del titolare effettivo a chiedere la limitazione all’accesso delle informazioni (c.d. diritti del “controinteressato”) dalle quali non può che derivare la completa illegittimità della richiesta dell’Agenzia delle Entrate di indicazione nei quadri RU del titolare effettivo.