IVA
14 Settembre 2024
La Cassazione conferma che le vendite online, in determinate circostanze, possono configurarsi come operazioni soggette a Iva al pari dei contratti di commissione tradizionali.
Nel complesso scenario del commercio digitale, l’ordinanza della Corte di Cassazione 26.08.2024, n. 23084 ha gettato nuova luce sulle implicazioni fiscali delle vendite online, equiparandole, in determinate circostanze, ai contratti di commissione tradizionali ai fini dell’applicazione dell’Iva.
Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava un individuo che, visitando i punti vendita di un negozio di articoli sportivi, fotografava i prodotti per poi metterli in vendita su una piattaforma e-commerce specializzata. Una volta conclusa la transazione online, il soggetto si occupava della spedizione del bene al cliente finale e del pagamento al negozio, trattenendo una provvigione per il servizio di intermediazione, oltre alle spese di spedizione e agli oneri richiesti dal sito Internet.
L’Agenzia delle Entrate aveva contestato la modalità di certificazione dei corrispettivi adottata dal negozio fisico, che si era limitato a emettere uno scontrino fiscale, come se il cessionario fosse il consumatore finale. Secondo l’Agenzia, e come confermato dalla Cassazione, questa pratica non era corretta in quanto l’operazione configurava in realtà un contratto di commissione.