Agricoltura ed economia verde
02 Ottobre 2024
Le imprese che ammodernano i propri siti e investono nelle aziende devono tenere in debita considerazione il principio del “non arrecare danno significativo all’ambiente” (cd. DNSH).
Il principio “Do no significant harm” di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali definito all’art. 17 del Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18.06.2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088, rappresenta un driver ineludibile per accedere alle agevolazioni che derivano dalle molteplici misure di cui al Piano nazionale per la ripresa e resilienza (PNRR), nonché al Piano REPowerEU.
Infatti, occorre ricordare che sia il “Piano Nazionale Transizione 4.0”, sia il successivo “5.0” (attualmente pienamente operativo), attingendo alle risorse di derivazione europea sopra richiamate devono trovare puntuale analisi nel rispondere ai requisiti in argomento, pena la decadenza delle agevolazioni previste dalle diverse disposizioni normative domestiche.
Sul punto, è stata licenziata e implementata nel tempo una guida dalla Ragioneria di Stato (RGS) che deve essere ritenuta quale ulteriore fonte legislativa per adempiere in modo corretto alla conformità degli investimenti programmati da parte delle imprese. La versione aggiornata è allegata alla circolare RGS 14.05.2024 n. 22.
Nello specifico, un’attività economica arreca un danno significativo:
– alla mitigazione dei cambiamenti climatici, se porta a significative emissioni di gas serra (GHG);
– all’adattamento ai cambiamenti climatici, se determina un maggiore impatto negativo del clima attuale e futuro, sull’attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni;
– all’uso sostenibile o alla protezione delle risorse idriche e marine, se è dannosa per il buono stato dei corpi idrici (superficiali, sotterranei o marini) determinandone il deterioramento qualitativo o la riduzione del potenziale ecologico;
– all’economia circolare, inclusa la prevenzione, il riutilizzo ed il riciclaggio dei rifiuti, se porta a significative inefficienze nell’utilizzo di materiali recuperati o riciclati, ad incrementi nell’uso diretto o indiretto di risorse naturali, all’incremento significativo di rifiuti, al loro incenerimento o smaltimento, causando danni ambientali significativi a lungo termine;
– alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento, se determina un aumento delle emissioni di inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo;
– alla protezione e al ripristino di biodiversità e degli ecosistemi, se è dannosa per le buone condizioni e resilienza degli ecosistemi o per lo stato di conservazione degli habitat e delle specie, comprese quelle di interesse per l’Unione europea.
La conformità con il principio del DNSH viene verificata ex-ante per ogni singola misura tramite schede di auto-valutazione standardizzate, che condizionano gli investimenti e/o qualificano le loro caratteristiche con specifiche indicazioni tese a contenerne il potenziale effetto sugli obiettivi ambientali ad un livello sostenibile.
Tutti gli investimenti e le riforme proposti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati valutati sulla base dei criteri DNSH, nelle schede di autovalutazione. Tali schede tecniche intendono fornire alle Amministrazioni titolari delle misure PNRR e ai soggetti attuatori una sintesi delle informazioni operative e normative che identificano i requisiti tassonomici, ossia i vincoli DNSH, incluse le eventuali caratteristiche di acquisto e le scelte sulle forniture.
Pertanto, vengono presentate informazioni sui riferimenti normativi e i vincoli applicabili, oltre agli adempimenti da assolvere e alla tipologia di documentazione che può essere utile raccogliere per documentare il rispetto dei requisiti relativi alle diverse attività trattate dalle misure finanziate dal PNRR.
Di conseguenza è opportuno che gli investimenti programmati per essere eleggibili alle agevolazioni sopra richiamate rispettino le linee guida, e per tali verifiche possono essere utilizzate le check list e/o le stesse schede di auto-valutazione predisposte per i diversi settori economici.
La Guida e il collegato materiale sono messi a disposizione e man mano aggiornati sulla pagina dedicata del sito.