IVA
14 Febbraio 2023
La gestione del credito Iva 2023 tra compensazioni e rimborsi.
Entro fine mese occorre presentare la dichiarazione Iva annuale 2023, relativa all’anno 2022, per chi non intendesse inviare a parte la LIPE del IV trimestre.
Se dalla dichiarazione Iva 2023 emerge un credito, questo va utilizzato:
Ovviamente i vincoli di compensazione valgono solo per le compensazioni orizzontali e non per quelle verticali, che non sono soggette ad alcun limite (Iva a saldo, acconto Iva e versamenti periodici Iva). Si ricorda, tuttavia, che non è possibile non presentare F24 per compensare saldo Iva annuale a debito, ad esempio, con credito Iva del I trimestre 2023, poiché le compensazioni verticali da presentare senza F24 sono esclusivamente quelle utilizzate per il pagamento di un debito Iva relativo a un periodo successivo rispetto a quello di maturazione del credito (Circ. 29/E/2010).
Il visto di conformità da apporre per l’utilizzo oltre i 5.000 euro può non essere apposto fino a 50.000 euro di credito Iva, se il contribuente (soggetto ISA) ha conseguito negli anni scorsi un punteggio di affidabilità almeno pari a 8 per il solo 2021 e 8,5 quale media per il 2020 e 2021. Tuttavia, è sempre necessario attendere i 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione Iva prima dell’utilizzo in compensazione oltre i 5.000 euro. Il modello F24 con compensazioni andrà presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline).
In alternativa, si può chiedere a rimborso il credito Iva emergente dalla dichiarazione annuale, sempre che si rientri in una delle causali che prevedono la possibilità di richiedere il rimborso e che il credito sia superiore a 2.582,28 euro: