Imposte dirette
10 Dicembre 2024
Un chiarimento atteso che mette fine alle controversie interpretative sulla trasmissibilità del valore fiscale dell'avviamento nelle operazioni di conferimento aziendale.
La modifica dell’art. 176 del Tuir, con l’approvazione definitiva del decreto legislativo di riforma dell’Irpef e dell’Ires da parte del Consiglio dei Ministri, rappresenta un punto di svolta nella gestione delle operazioni di conferimento d’azienda, introducendo una precisazione attesa da tempo: l’avviamento iscritto nell’attivo patrimoniale del soggetto conferente si trasferisce al soggetto conferitario anche sotto il profilo fiscale. La nuova norma si pone in netto contrasto con l’orientamento precedente dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 8/E/2010; risposta a interpello n. 109/2023), secondo cui l’avviamento preesistente del conferente non potesse essere considerato parte integrante del complesso aziendale oggetto di conferimento e di conseguenza non fosse trasferibile alla società conferitaria.
La questione aveva generato un vivace dibattito nel mondo professionale, con l’Associazione Italiana Dottori Commercialisti (AIDC) che, già nel 1.06.2011 con la norma di comportamento n. 181, aveva assunto una posizione diametralmente opposta a quella dell’Amministrazione Finanziaria
L’AIDC sosteneva infatti che la società conferitaria acquisisse naturalmente l’avviamento insieme agli altri elementi aziendali, subentrando nel relativo valore fiscale indipendentemente dall’importo iscritto nella contabilità del conferitario.