Accertamento, riscossione e contenzioso
04 Febbraio 2025
Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su controlli, decadenze e analisi del rischio legate al concordato preventivo biennale.
Il concordato preventivo biennale (CPB), introdotto con l’art. 34 D.Lgs. 13/2024, continua a rappresentare un tema di grande interesse, in particolare per quanto riguarda le implicazioni in termini di controlli fiscali e gestione del rischio fiscale. Durante un incontro con la stampa specializzata, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno fornito chiarimenti fondamentali sia per coloro che hanno scelto di aderire al CPB, sia per chi ha deciso di non accettare la proposta. Tra le questioni più rilevanti, spiccano la riduzione dei controlli per gli aderenti e la rassicurazione ufficiale che non verranno create liste selettive per chi non ha aderito.
Per i contribuenti che hanno scelto di aderire al concordato preventivo biennale, le notizie sono particolarmente confortanti. Come confermato dall’Agenzia delle Entrate, l’adesione al CPB implica un riconoscimento di propensione alla trasparenza e alla compliance fiscale, che si traduce in un basso livello di rischio di accertamenti. Le limitazioni previste dall’art. 34 D.Lgs. 13/2024 circoscrivono, infatti, le attività di controllo, garantendo ai contribuenti aderenti una maggiore serenità operativa.