Accertamento, riscossione e contenzioso
13 Aprile 2024
L’accertamento in sede di verifica fiscale di elevato costo del personale non ne prova necessariamente la non inerenza all’attività d’impresa del contribuente.
Il caso di specie trae origine da una verifica fiscale che aveva portato all’accertamento di costi per il personale del tutto sproporzionati rispetto all’effettivo volume dell’attività svolta dal professionista che era stato l’oggetto degli accertamenti. Il contribuente si rivolgeva alla Commissione tributaria provinciale che ne accoglieva il ricorso.
L’Amministrazione Finanziaria dava corso ad un’ulteriore fase di giudizio questa volta innanzi alla Corte di giustizia tributaria della Regione Sicilia. La questione esaminata nella sentenza 8.03.2024, n. 1989viene risolta sulla base dell’insegnamento della Corte di Cassazione (tra le tante Cass. 15.09.2008, n. 23635) sul valore probatorio di eventuali condotte anomale poste in essere da parte del contribuente.
Le precedenti pronunce che ne avevano effettuato la disamina della questione erano giunte ad una conclusione uniforme circa la loro efficacia probatoria. L’accertamento di una di tali condotte costituisce sicuramente un indizio di responsabilità.
Nel caso, inoltre, in cui le condotte anomale siano molteplici ci si trova, precisano i giudici della Corte di Cassazione, in presenza di elementi indiziari gravi precisi e concordanti che giustificano un’azione di riscossione da parte dell’Amministrazione Finanziaria.