Diritto del lavoro e legislazione sociale

10 Febbraio 2025

Contratto di espansione, un’occasione persa?

Lo strumento offriva l’opportunità di agevolare il cambio generazionale, contribuendo in maniera agevolata ad anticipare la pensione di coloro che avevano particolari requisiti.

La misura era stata introdotta dal decreto Crescita del 2019, sulla falsariga del contratto di solidarietà espansiva previsto dal D.Lgs. 14.09.2015, n. 148 originariamente prevista in via sperimentale per gli anni 2019 e 2020, poi prorogata fino al 2023, le ultime uscite agevolate sono terminate al 30.11.2023.

La norma rimane operativa, il che non esclude che in futuro possa essere riattivata attraverso finanziamento apposito; va però messo in chiaro che non si tratta di un vero e proprio accesso alla pensione pubblica: di fatto, l’art. 41, c. 5-bis dispone, per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dalla prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata, che il datore di lavoro riconosca per tutto il periodo e fino al raggiungimento della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico, a fronte della risoluzione del rapporto di lavoro, un’indennità mensile, commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, così come determinato dall’Inps (circ. Inps 24.03.2021, n. 48).

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