Diritto del lavoro e legislazione sociale
15 Gennaio 2025
La Corte di Cassazione, con sentenza 6.11.2024, n. 40689, ha confermato la responsabilità del committente privato che, in caso di infortunio mortale, abbia omesso il controllo sulle qualità tecniche dell’impresa appaltatrice.
In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, “il committente privato non professionale che affidi in appalto lavori di manutenzione domestica, pur non essendo tenuto a conoscere, alla pari di quello professionale, le singole disposizioni tecniche previste dalla normativa prevenzionale, ha comunque l’onere di scegliere adeguatamente l’impresa, verificando che essa sia regolarmente iscritta alla CCIA, che sia dotata del documento di valutazione dei rischi e che non sia destinataria di provvedimenti di sospensione o interdittivi ai sensi dell’art. 14 D.Lgs. 9.04.2008, n. 81, altrimenti assumendo su di sé tutti gli obblighi in materia di sicurezza”.
È questo il cuore della sentenza della Corte di Cassazione n. 40689/2024, chiamata a esprimersi su di un ricorso di una cittadina che era stata condannata dalla Corte d’Appello di Torino perché, in qualità di committente dei lavori di abbattimento di alberi di alto fusto siti nel terreno di sua proprietà, in cooperazione colposa con l’appaltatore, aveva causato la morte di un terzo soggetto, deceduto dopo essere stato colpito da un tronco alla schiena.