Diritto del lavoro e legislazione sociale
27 Settembre 2024
La Corte Suprema ribadisce l’importanza della tempestività nelle contestazioni disciplinari, sottolineando come questo elemento sia essenziale per garantire un’adeguata difesa del dipendente.
Recente decisione della Corte di Cassazione – La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 13.09.2024, n. 24609, ha affrontato un caso riguardante la tempestività delle contestazioni disciplinari sul luogo di lavoro. La vicenda vede protagonisti una società di trasporti e un suo dipendente, autista di autobus. Il nodo della questione ruota attorno a un episodio avvenuto il 9.12.2018, quando il lavoratore non avrebbe comunicato un ritardo accumulato durante il servizio, causando così problemi organizzativi all’azienda.
Percorso giudiziario e motivazioni della Corte – Il caso ha attraversato diversi gradi di giudizio prima di giungere alla Suprema Corte. Inizialmente, il Tribunale di Viterbo aveva dichiarato tardiva la contestazione disciplinare mossa dalla società al dipendente. Questa decisione è stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Roma. Il punto centrale della controversia riguarda il lasso di tempo trascorso tra l’evento contestato e la notifica formale al lavoratore, avvenuta solo il 19.02.2019, oltre 2 mesi dopo i fatti. La Cassazione, nel respingere il ricorso dell’azienda, ha ribadito un principio fondamentale: la tempestività nella contestazione disciplinare è un elemento essenziale per garantire la buona fede e la correttezza nei rapporti di lavoro.