Accertamento, riscossione e contenzioso
17 Aprile 2024
Il termine di 30 giorni per il deposito della sentenza, decorrente dalla deliberazione, ha natura ordinatoria e il suo mancato rispetto non inficia la validità della decisione, come sancito dalla Cassazione civile, Sezione V, nell’ordinanza 1.02.2024, n. 3027.
Il computo dei termini in ambito processuale rappresenta da sempre una questione di enorme rilievo a cagione delle conseguenze che, in taluni casi, viene riconosciuta al trascorrere del tempo, soprattutto se si considerano gli effetti preclusivi a danno del contribuente qualora faccia, ad esempio, spirare i termini per proporre ricorso. Ma il rispetto dei termini non risulta una questione di esclusiva pertinenza del contribuente, dal momento che riguarda anche tutti i soggetti coinvolti nel contesto processuale, iniziando dai giudici.
Venendo nello specifico al contesto del diritto processuale e, di conseguenza, al comparto tributario, il termine processuale può essere definito come un arco temporale intercorrente tra un atto e un altro e che determina la sequenza degli atti in base ai quali viene a essere assegnato un predeterminato ritmo al processo nelle sue varie fasi.
Nel processo tributario, quindi, al pari di quanto si verifica nell’ambito processual-civilistico, la funzione conferita ai termini processuali consiste nel riconoscimento, a un determinato soggetto che interviene nel contesto processuale, di un determinato lasso temporale per il compimento di un atto necessario sia per esercitare un diritto, sia per rispettare un obbligo.