Paghe e contributi

21 Febbraio 2025

Content creator: l’Inps definisce le regole previdenziali

Mediante la pubblicazione della circolare 19.02.2025, n. 44, l’Inps interviene sulla gestione previdenziale dei content creator.

La circolare Inps n. 44/2025 torna sul tema della gestione previdenziale dei content creator e definisce che per determinare la gestione previdenziale di riferimento per queste nuove figure professionali sia necessario considerare alcune variabili, ovvero le concrete modalità in cui si svolge l’attività, il contenuto effettivo della prestazione, il modello organizzativo adottato: impresa o lavoro autonomo.

Sul tema è intervenuto anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, che ritiene l’intervento “un atto di responsabilità nella gestione delle profonde trasformazioni nel mondo del lavoro. L’innovazione digitale ha rivoluzionato il modo di comunicare e di produrre beni e servizi; la nascita di nuove professionalità, in continua evoluzione, ci pone di fronte alla sfida di includere questi lavoratori nel sistema di protezione sociale, favorendo il cumulo dei contributi provenienti da lavori diversi. Fornire una guida per orientarsi a chi opera nel settore digitale, come fa la circolare Inps è importante. In questo modo continuiamo a promuovere il lavoro regolare e creiamo le condizioni per alimentare il proprio cassetto contributivo, soprattutto per i nostri giovani”.

Se un creator di contenuti digitali gestisce autonomamente i propri contenuti e guadagna da abbonamenti, donazioni o vendita di materiale esclusivo, l’attività è assimilabile a quella di lavoro autonomo: si dovrà, quindi, procedere con l’apertura della Partita Iva, a cui corrisponderà il codice ATECO 73.11.03 per influencer e content creator. L’iscrizione alla Gestione Separata Inps, di conseguenza, è obbligatoria per chi svolge questa attività in modo abituale e professionale. Nel caso della prestazione occasionale trovano, invece, applicazione le regole ordinarie, secondo cui con ricavi inferiori a 5.000 euro annui, non è necessaria l’iscrizione previdenziale.

Qualora l’attività abbia carattere strutturato, con la gestione di un team di lavoro o la vendita di merchandising associato, la gestione previdenziale di riferimento è quella speciale Commercianti INPS. In questo caso, infatti, l’elemento organizzativo prevale su quello personale, configurando un’attività imprenditoriale e non di lavoro autonomo.

Se il creator realizza contenuti su commissione, quali spettacoli dal vivo, shooting fotografici o produzioni audiovisive destinate a scopi pubblicitari, allora è soggetto al Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo (FPLS). Il committente, che può essere un’agenzia o un brand, è obbligato a versare i contributi previdenziali. Gli influencer e i content creator su OnlyFans si trovano, invece, in una zona grigia: nel caso in cui vendano contenuti senza una committenza esterna, rientrano nella Gestione Separata; diversamente, se producono contenuti su commissione per terzi, potrebbero essere considerati lavoratori dello spettacolo e soggetti a versamenti al FPLS (e quindi il committente è obbligato a versare i contributi previdenziali per l’influencer e quest’ultimo deve essere inquadrato come un lavoratore dello spettacolo).

È importante sottolineare che queste categorie di lavoratori era già interessato da adempimenti previdenziali, tuttavia, mancavano linee guida chiare su molte situazioni specifiche. Succedeva, quindi, che gli influencer impegnati in pubblicità e sponsorizzazioni fossero inquadrati come lavoratori autonomi senza la definizione di una sezione previdenziale specifica; la circolare di Inps, quindi, ufficializza l’inquadramento per influencer e creator specificando quando devono iscriversi alle varie casse previdenziali.

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