Imposte dirette
07 Ottobre 2024
Non è sanabile con la remissione in bonis la revoca di un consolidato fiscale se è stata dichiarata la sua continuazione dopo il triennio (Ag. Entrate, interpello 1.10.2024, n. 187).
Nel caso esaminato nell’interpello 1.10.2024, n. 187, Alfa è la società consolidante di un consolidato fiscale per il triennio 2020-2022 con le controllate Beta, Gamma e Delta. A causa della crisi che ha investito il gruppo in quell’anno (che ha portato a una domanda di composizione negoziata della crisi), è stata valutata l’opportunità di dismettere la partecipazione in Beta (infatti, il deconsolidamento di questa società renderebbe più facile la sua vendita).
Tuttavia, nel modello Redditi SC 2023, quadro OP, anziché dichiarare la revoca dell’istituto per la consolidata Beta, Alfa ha erroneamente indicato la continuazione del consolidato fiscale anche in relazione a Beta. Pertanto, Alfa vorrebbe correggere il proprio errore nella prima dichiarazione utile, ovvero il modello Redditi SC 2024, attraverso la c.d. “remissione in bonis” (si veda anche circ. Ag. Entrate 8/E/2017, par. 10).
L’Agenzia delle Entrate ha risposto negativamente alla questione. Al riguardo è stato osservato che: (in linea generale) la cd. “remissione in bonis” consente al contribuente, in caso di soddisfacimento dei requisiti sostanziali richiesti, di regolarizzare una propria dimenticanza, attraverso una comunicazione da inviare entro i termini previsti per la presentazione della prima dichiarazione utile e contestuale versamento della sanzione minima prevista.