Imposte dirette

07 Ottobre 2024

Concordato preventivo biennale, che fare?

Il CPB è vicino al traguardo, ma i corridori in alcuni casi stanno provvedendo a riaccendere i motori, motori che si erano spenti ai box in attesa delle modifiche in corso d’opera.

Vediamo di chiarire da cosa dipende l’opportunità o meno di aderire al concordato fiscale perché, nonostante le variazioni intervenute dal progetto originario e le modifiche apportate per renderlo maggiormente appetibile, resta un istituto che permette al contribuente di scegliere se avvalersene o meno. Da ogni scelta è ovvio possono scaturire delle conseguenze. La scelta deve essere consapevole e basata su stime solide.

In questi giorni sono state notificate nei cassetti fiscali 2 differenti tipologie di comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, la prima ai soggetti Isa, la seconda ai soggetti in regime forfetario. Entrambe le missive hanno lo scopo di incentivare l’adesione al concordato enfatizzando sia i vantaggi, legati all’introduzione di un’imposta sostitutiva sulla parte di reddito da adesione al concordato, sia la possibilità di controlli fiscali in caso di mancata adesione, come previsto dall’art. 34, c. 2 D.Lgs. 13/2024 con i criteri di cui al comma 3.

Comma 2 – L’Agenzia delle Entrate e il Corpo della Guardia di Finanza programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono.

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