Accertamento, riscossione e contenzioso
10 Settembre 2024
La Corte di Cassazione con l’ordinanza 12.01.2024 n. 1335 si è soffermata sulla natura degli atti amministrativi e delle circolari ministeriali.
Può infatti essere necessario specificare l’ovvio, quando una ovvietà viene messa in discussione, per effetto di una reiterata e costante negazione dei più elementari principi di diritto, attraverso atti e pareri ufficiali, soprattutto da parte di chi invece dovrebbe essere preposto al rispetto e alla tutela di quello stesso diritto.
La situazione non risulterà nuova a molti contribuenti e ai loro consulenti: l’Agenzia delle Entrate emette, o nega, un atto, basandosi sulla violazione di un provvedimento del Direttore della stessa e di 2 circolari del medesimo ente, che costringe il destinatario ad avviare un contenzioso. Nella fattispecie, dopo aver perso davanti ai giudici di merito, la stessa Agenzia proponeva ricorso alla Corte di Cassazione.
Il contesto non è particolare: non è infatti una rarità per il contribuente trovarsi al centro di una contestazione basata sulla violazione di interpretazioni di prassi, la qual cosa rappresenta una triste consuetudine comunemente acquisita come “normale”, anche, se non soprattutto, grazie al fatto che il contribuente è generalmente poco incline a rischiare di restare incastrato in un contenzioso costoso e dai tempi incerti e non è raro che tale tipo di contestazioni porti ad un risultato positivo per l’ente emanatore.