Diritto del lavoro e legislazione sociale

15 Marzo 2024

Lo chef conserva alimenti scorrettamente? Licenziamento legittimo

La Cassazione, con sentenza 13.02.2024, n. 3927, ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa intimato ad uno chef che aveva conservato gli alimenti in maniera non conforme alle normative di legge.

La Corte di Cassazione è stata chiamata ad esprimersi in merito alla legittimità di un licenziamento intimato ad uno chef, dopo che un’ispezione del Comando Carabinieri per la tutela della salute, Nucleo antisofisticazioni e sanità di Palermo, aveva riscontrato gravi irregolarità nella conservazione di alimenti nel refrigeratore.

Gli Ermellini, prima di entrare nel merito della decisione, hanno sottolineato, come premessa, alcuni elementi: “il giudizio di proporzionalità o adeguatezza della sanzione dell’illecito commesso si sostanzia nella valutazione di gravità dell’inadempimento imputato al lavoratore in relazione al concreto rapporto e a tutte le circostanze del caso, e tale inadempimento deve essere valutato in senso accentuativo rispetto alla regola generale della ‘non scarsa importanza’ di cui all’art. 1455 c.c., sicché l’irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata soltanto in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali (art. 3 L. 604/1966) ovvero addirittura tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto”; e inoltre, “l’elencazione delle ipotesi di giusta causa di licenziamento contenuta nei contratti collettivi” ha valenza solo esemplificativa, “sicché non preclude un’autonoma valutazione del giudice di merito in ordine all’idoneità di un grave inadempimento, o di un grave comportamento del lavoratore contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile, a far venire meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore”.

In proposito, esiste una sola eccezione: “il datore di lavoro non può irrogare un licenziamento disciplinare quando questo costituisca una sanzione più grave di quella prevista dalla fonte collettiva per una determinata infrazione”.

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.

C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1

© 2024 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits