Società e contratti
05 Febbraio 2025
A parere della Suprema Corte, ciò che conta, è la potenzialità produttiva del complesso.
Il trasferimento di un insieme di beni che mantiene la capacità di essere utilizzato per un’attività d’impresa rappresenta una cessione d’azienda, anche se tale attività non è in corso al momento del trasferimento di proprietà. Così la Suprema Corte si è pronunciata, con l’ordinanza 5.01.2025, n. 137.
Il caso riguardava un contribuente che aveva ceduto terreni e attrezzature, originariamente di proprietà di un’azienda agricola, poi concessi in affitto ad altro soggetto che li aveva destinati all’esercizio dell’attività di campeggio e strutture ricettive connesse. Questa attività, tuttavia, risultava cessata al momento della vendita dei terreni e delle attrezzature.
La cessione in commento nell’atto di compravendita non era stata configurata come una cessione d’azienda, ma di singoli beni (cd. “cessione spezzatino”). L’Agenzia contestava che i beni alienati in realtà dovessero rientrare in una cessione d’azienda, a nulla rilevando il fatto che al momento del trasferimento l’attività non fosse nel concreto svolta.