Diritto del lavoro e legislazione sociale
18 Giugno 2024
L’ordinanza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione 12.06.2024, n. 16358 sottolinea l’importanza di ammettere prove cruciali per accertare la verità dei fatti in giudizio.
Una recente ordinanza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ha affrontato la questione dell’ammissibilità di nuove prove nei procedimenti giudiziari, specificatamente quando queste sono di rilevante importanza. L’ordinanza ha ribadito il principio secondo cui il giudice è tenuto a ricercare sempre la verità materiale nel corso dei procedimenti.
Caso in oggetto – Il caso in esame riguardava la controversia tra un ex dipendente e la società per cui lavorava, in merito a un risarcimento danni derivante da un infortunio sul lavoro avvenuto nel 2003. L’iter giudiziario si era protratto per anni, con il rigetto della domanda in primo grado e in appello, fino al ricorso in Cassazione.
Il fulcro della vicenda era rappresentato dall’ammissibilità della ricevuta di ritorno di una raccomandata del 2008, contenente il tentativo obbligatorio di conciliazione. Questa prova era stata ritenuta tardiva e quindi inammissibile dalla Corte d’Appello di Bologna. Tuttavia, la Cassazione ha accolto il ricorso del lavoratore, riconoscendo l’indispensabilità di tale documento per dimostrare l’avvenuta interruzione della prescrizione e di conseguenza, la validità della richiesta di risarcimento.