Società e contratti

05 Settembre 2024

Cassazione, nuova pronuncia sulla disciplina della società di comodo

La Corte di Cassazione è tornata ancora ad affrontare il regime fiscale delle società di comodo, affrontando un caso dove la C.T.R. aveva ritenuto che un reddito d'impresa determinato in via forfettaria potesse a sua volta essere corretto da altra disposizione di carattere presuntivo.

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 26.08.2024, n. 23098, ha affrontato nuovamente sul regime fiscale delle società di comodo in ordine a una fattispecie con riguardo alla quale la C.T.R. aveva ritenuto che un reddito d’impresa determinato in via forfettaria potesse a sua volta essere corretto da altra disposizione di carattere presuntivo, come quella della disciplina sulle società non operative, con inevitabile cortocircuito tra norme di determinazione forfettaria del reddito e in contrasto con la valenza antielusiva dell’art. 30 L. 724/1994.

La Corte di Cassazione, eludendo il tema giuridico della ritenuta inconciliabilità tra 2 regimi fiscali entrambi privi di un raccordo con le autentiche dinamiche reddituali alla base dell’indice costituzionale della capacità contributiva tassabile, è tornata a rappresentare come il legislatore, con l’art. 30 L. 724/1994, abbia inteso disincentivare la costituzione di società “di comodo”, ovvero il ricorso all’utilizzo dello schema societario per il raggiungimento di scopi eterogenei rispetto alla normale dinamica degli enti collettivi commerciali, come proprio quello delle società c.d. di mero godimento (tra le altre Cass. 27.01.2023, n. 2636 e Cass. 13.05.2021, n. 12862).

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