Diritto del lavoro e legislazione sociale
20 Luglio 2024
La Cassazione, con ordinanza 19.04.2024, n. 10679, illustra alcuni requisiti fondamentali del patto di non concorrenza, tra cui quelli relativi alla territorialità e al corrispettivo.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 19.04.2024, n. 10679, consegna alcuni fondamentali requisiti relativi al patto di non concorrenza ex art. 2125 c.c. In particolare, la Corte Suprema, si esprime sulla necessità che gli aspetti fondamentali del patto, che implica forti limitazioni in capo al lavoratore, debbano essere ab origine determinati o determinabili.
La causa riguarda un lavoratore che aveva sottoscritto con la datrice di lavoro un patto di non concorrenza di durata triennale con obbligo per il dipendente, una volta cessato il rapporto di lavoro, di non svolgere attività concorrenziale per 20 mesi, dietro a un corrispettivo di 5.000 euro lordi all’anno, da corrispondere in 2 rate semestrali posticipate.
Il lavoratore, in seguito, dà le dimissioni e viene assunto da un altro datore di lavoro con mansioni del tutto similari, peraltro in un contesto territoriale analogo.