IVA
30 Maggio 2024
Nella fattura elettronica per vendita di immobili e terreni è possibile indicare anche la caparra confirmatoria, considerando gli elementi essenziali ai fini Iva enucleati ai sensi dell’art. 21, c. 2 D.P.R. 633/1972.
La caparra confirmatoria è uno strumento contrattuale disciplinato dall’art. 1385 c.c. e utilizzato comunemente nelle compravendite di immobili. Si tratta di una somma di denaro che una parte versa all’altra al momento della stipula del contratto preliminare, quale “garanzia” dell’adempimento delle obbligazioni contrattuali. In caso di inadempimento, la caparra può essere trattenuta o restituita con un risarcimento, a seconda della parte inadempiente.
Nella fattura elettronica è possibile indicarla, sebbene la stessa sia fuori campo Iva ai sensi dell’art. 2 D.P.R. 633/1972. Certamente questo approccio può facilitare la chiarezza nei confronti del cliente e la trasparenza dell’operazione, mostrando il saldo netto da pagare.
Vediamo di sviluppare il contesto con un esempio: consideriamo il caso di una vendita di un appartamento dove è stata incassata una caparra confirmatoria di 50.000 euro. Ora si procede al rogito per il totale convenuto di 100.000 euro, con Iva applicata al 4% (aliquota agevolata per la prima casa).