Paghe e contributi
14 Dicembre 2024
Come calcolare la contribuzione accreditata figurativamente, quanto valgono i periodi non lavorati ai fini della pensione.
I lavoratori dipendenti possono aver diritto all’accredito dei contributi previdenziali anche durante determinate assenze, o durante i periodi in cui l’attività non è svolta: si tratta dei contributi figurativi, riconosciuti gratuitamente dall’Inps.
Questi contributi, nella generalità dei casi, sono utili sia ai fini del diritto che ai fini della misura, cioè dell’importo, della pensione: possono però incidere in modo diverso sul trattamento pensionistico, a seconda della loro tipologia e della categoria di appartenenza del lavoratore, nonché del periodo entro il quale si collocano.
Osserviamo allora come funziona il calcolo contributi figurativi, dopo aver ricordato quali sono i periodi che possono essere accreditati dall’Inps figurativamente.
Come si calcolano i contributi figurativi a copertura? Se i contributi figurativi sono a copertura, cioè se il periodo a cui si riferiscono è completamente scoperto da contribuzione, il valore retributivo dei periodi figurativi va determinato nel modo seguente:
– bisogna calcolare la differenza tra l’ammontare delle retribuzioni correnti dell’anno interessato e l’ammontare delle retribuzioni eventualmente percepite in misura ridotta;
– bisogna sottrarvi la differenza tra il numero delle settimane retribuite nell’anno e il numero delle settimane a retribuzione ridotta;
– il risultato corrisponde al valore retributivo figurativo da accreditare.
Come si calcolano i contributi figurativi a integrazione? Se i contributi figurativi non servono per un periodo totalmente scoperto, ma per reintegrare una retribuzione ridotta a causa di un’assenza, sono detti a integrazione.
Il valore retributivo di ciascuna settimana da integrare figurativamente è pari alla differenza tra:
– la media settimanale delle retribuzioni correnti percepite in misura intera;
– la media settimanale delle retribuzioni correnti ridotte.
Come si calcolano i contributi figurativi per maternità facoltativa, riposi giornalieri e malattia figli? Il valore dei contributi figurativi è calcolato in modo diverso nelle seguenti ipotesi:
– congedo parentale fruito oltre i 6 mesi e fra il 3°e il 12° anno di vita del bambino;
– permessi per allattamento;
– assenze per malattia del bambino di età compresa fra il 3° e l’8° anno.
In questi casi la contribuzione figurativa settimanale è pari a 1/52 del 200% del valore massimo dell’assegno sociale in pagamento nell’anno interessato (pari a 534,41 euro mensili per il 2024, 6.947,33 euro annui).
Il valore accreditabile è dunque pari a 267,20 euro settimanali, per il 2024.
Per quanto riguarda le assenze per riposi giornalieri per allattamento, la base di calcolo è determinata su base settimanale come segue:
– si sommano le ore di riposo nel periodo interessato, distintamente per anno solare;
– si divide il valore determinato per il numero delle ore settimanali di lavoro previste nel contratto e si arrotonda, per eccesso all’unità, il risultato ottenuto.
Come si calcolano i contributi figurativi per congedo L.104, per Naspi e per le integrazioni salariali? In allegato le risposte.
Esiste un limite ai contributi figurativi accreditabili? In generale, non esistono limiti massimi per gli accrediti figurativi. Bisogna però ricordare che l’art. 15 D.Lgs. 503/1992 prevede, per i privi di contributi al 31.12.1992, ai soli fini del diritto alle pensioni di anzianità e anticipate, un limite massimo di 5 anni. Altre limitazioni sono previste in relazione ai contributi figurativi accreditati per eventi specifici, come la malattia.