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01 Dicembre 2022
I due strumenti a confronto, tra procedura, funzioni e documentazione.
Il budget patrimoniale comprende una successione di stati patrimoniali preventivi con cadenza mensile per il periodo complessivo di un anno. Tale documento comprende quindi le stime relative a immobilizzazioni, circolante, patrimonio netto e debiti a lungo termine futuri. I debiti a breve termine sono, invece, componente principale del budget finanziario.
Nella sezione relativa alle immobilizzazioni del budget patrimoniale sono indicati investimenti e disinvestimenti programmati relativi alle immobilizzazioni materiali e immateriali, nonché le rivalutazioni e le svalutazioni delle immobilizzazioni finanziarie detenute.
Per la costruzione della sezione relativa al capitale circolante si considerano solo voci di natura operativa commerciale (magazzino, crediti e debiti commerciali) e non commerciale (come, ad esempio, crediti e debiti tributari a breve, debito verso il personale, ecc.). Nella prassi è prediletta la costruzione solamente con crediti e debiti commerciali e rimanenze in quanto si tratta di voci direttamente influenzate dalle scelte gestionali del management. Il capitale circolante netto commerciale è altresì considerato come un investimento finanziario, in quanto rappresenta il capitale necessario, seppur temporaneamente, alla realizzazione di un ciclo produttivo acquisto-trasformazione-vendita.
Una volta costruita la sezione del budget relativa all’attivo si ricostruisce la dinamica del patrimonio netto e delle voci finanziarie a lungo termine.
Il patrimonio netto è influenzato principalmente da 3 fattori di cui tenere conto nella costruzione del budget patrimoniale: gli aumenti di capitale sociale, il risultato economico di periodo, l’eventuale distribuzione di riserve tramite i dividendi in presenza di utili. A partire dal risultato economico di periodo, per la costruzione del budget patrimoniale del patrimonio netto bisogna considerare i singoli momenti in cui si prevede un aumento di capitale sociale o la distribuzione di utili sottoforma di dividendi.
Nella costruzione della sezione relativa ai mutui a lungo termine si procede, invece, con due prospetti distinti:
Infine, si procede a sommare i risultati mensili di questi due prospetti.
Il budget finanziario si può definire come un rendiconto finanziario prospettico su base mensile. Esso riprende le informazioni dal budget economico e ricostruisce i vari flussi finanziari per poi arrivare a determinare la posizione finanziaria netta dell’azienda.
Partendo dal risultato operativo si vanno a sommare nuovamente ammortamenti e accantonamenti e si depura il risultato da tutte le componenti di natura finanziaria. In seguito, si somma algebricamente la variazione del capitale investito nel breve termine per ottenere il flusso di cassa operativo netto. Questo valore rappresenta la liquidità che l’azienda ha prodotto nel breve termine per tramite della gestione operativa. Successivamente si procede a sommare algebricamente gli aumenti e le diminuzioni di investimenti nelle immobilizzazioni (materiali, immateriali e finanziarie) del periodo per ottenere il flusso di cassa dell’attività di investimento. In ultimo si procede alla rilevazione e alla somma algebrica delle informazioni relative all’attività di finanziamento.
Il risultato complessivo dalla somma di queste 3 sezioni è la variazione della posizione finanziaria netta a breve termine.
In generale si può affermare che un’azienda sana dal punto di vista operativo è quella che mostra un flusso di cassa operativo positivo e quindi in grado di auto-sostenersi e di ripagare in parte o integralmente anche le attività di investimento e finanziamento.