L’atto adesivo della società interdice la difesa del socio

Per la Corte di giustizia tributaria di primo grado di Vicenza (sentenza 21.06.2024, n. 366) anche l’acquiescenza ad un avviso di accertamento notificato ad una società di capitali a cd. ristretta base associativa, interdice al socio, a cui viene notificato il correlato atto impositivo per i relativi utili extracontabili presuntivamente percepiti in nero, la difesa sui rilievi sostanziali mossi alla società partecipata.

Il tema prospetta risvolti di significativo rilievo processuale, dal momento che nel caso in esame non trattavasi di sentenza passata in giudicato, ma di mero atto adesivo all’avviso di accertamento della società.

In ordine alla legittimità di tale limite di difesa personale del socio, in Dottrina (Giuseppe Locatelli, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, “L’efficacia riflessa del giudicato riguardante la società di capitali a ristretta base partecipativa” in Boll. Tribut. n. 14/2020), si sottolinea come con riguardo all’ampiezza del diritto alla prova del socio presunto percettore degli utili extracontabili, si renda necessario operare una distinzione tra l’ipotesi di definitività dell’accertamento degli utili non contabilizzati perché la società ha omesso di impugnare il relativo atto impositivo, oppure ha definito la pretesa tributaria a mezzo il ricorso ad uno strumento adesivo previsto dalla legge, e la diversa ipotesi di definitività dell’avviso di accertamento conseguente al passaggio in giudicato della sentenza che, nel giudizio promosso dalla società, ha statuito l’effettiva esistenza degli utili occulti contestati dall’Ufficio finanziario.