Diritto privato, commerciale e amministrativo
06 Ottobre 2022
L'evoluzione dell'attività di reporting, necessaria per la predisposizione degli adeguati assetti amministrativi e contabili, in chiave sociale e ambientale.
L’attività di reporting è definita come un’attività di rappresentazione e comunicazione delle informazioni relative a dati economici, finanziari e della gestione operativa, effettuata al fine di monitorare l’andamento della gestione aziendale. L’impostazione del sistema di reporting deve essere tale da permettere di osservare gli scostamenti tra i report a preventivo e quelli a consuntivo e riuscire a capirne la causa. In questo modo è possibile implementare azioni correttive sui fattori che impediscono di raggiungere gli obbiettivi prefissati.
L’attività di reporting è uno strumento necessario alla predisposizione degli adeguati assetti amministrativi e contabili, ovvero quell’insieme di strumenti richiesti all’imprenditore per poter intercettare tempestivamente i segnali di crisi dell’impresa.
Per assetto contabile si intende l’insieme delle procedure che prevedono la raccolta, la predisposizione e l’elaborazione dei dati, mentre per assetto amministrativo si intendono tutte quelle procedure che trasformano tali dati in informazioni necessarie al management per poter rilevare i segnali di crisi e prendere decisioni preventive o correttive. Il reporting ricade quindi tra le attività effettuate dall’assetto amministrativo, ma utilizza le informazioni rilevate in primo luogo dall’assetto contabile.
L’implementazione degli adeguati assetti contabili non può concentrarsi unicamente sul sistema di contabilità generale e quindi relativa agli adempimenti in materia di bilancio, ma deve includere anche rilevazioni di contabilità analitica che riescano a supportare il management sia a livello operativo che a livello direzionale e ultimamente strategico.
Con particolare riferimento all’implementazione degli adeguati assetti emerge una caratteristica fondamentale del sistema di reporting che le aziende devono adottare, ovvero la rilevanza. L’insieme dei report che l’assetto amministrativo sceglie di produrre deve focalizzarsi sui punti critici della realtà aziendale che necessitano di attento monitoraggio. Produrre troppi report oppure concentrarsi su aspetti non rilevanti rischia di far perdere di vista al management e/o all’imprenditore possibili segnali di crisi.
In ambito internazionale l’attività di reporting sta subendo un processo di notevole evoluzione. Questo per rispondere ad una crescente pretesa, da parte di tutti gli stakeholder, di conoscere gli impatti che le imprese hanno a livello sociale e ambientale. Si parla in questo senso di Integrated Reporting, ovvero un’attività di reporting che ha come obbiettivo fornire una comunicazione sintetica che illustri come l’impresa crei, preservi o eroda valore non solo in ambito economico e per più orizzonti temporali. Il bilancio integrato si presenta quindi come un primo strumento in grado di coniugare la tradizionale informativa contabile con le informazioni richieste dagli stakeholder aziendali di natura extra-finanziaria: ad esempio la gestione dei c.d. intangibles (reputazione aziendale, know-how, soddisfazione della clientela, ecc.), la strategia aziendale in termini di sostenibilità ambientale e i rischi a cui è esposta l’impresa.
L’International Integrated Reporting Council (IIRC) ha pubblicato nel 2021 un elenco di 7 principi guida a cui attenersi per garantire un sistema di reporting integrato che possa definirsi efficiente. Oltre all’IIRC anche altri enti sovrannazionali promuovono la diffusione e l’utilizzo di standard di rendicontazione non finanziaria validi e riconosciuti a livello mondiale. L’ONU ha creato l’Agenda 2030 con i 17 obiettivi di crescita sostenibile nel 2015 concentrandosi su 3 macro-aree principali (economia, società e ambiente).
Il reporting non finanziario relativo al rispetto dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance), se questi sono utilizzati come leva strategica, deve necessariamente inserirsi all’interno degli adeguati assetti organizzativi; bisogna quindi predisporre un flusso informativo ed un sistema di controllo ad hoc per questo tipo di informazioni, poiché se una di queste aree andasse in crisi ne risentirebbe tutta l’impresa.