ETS ed Enti non commerciali
25 Settembre 2024
Alcuni orientamenti di legittimità, superando il testo normativo contenuto nell’art. 149, c. 4 del Tuir, sostengono che l’eccedenza dei redditi commerciali rispetto alle entrate istituzionali di una ASD determina la perdita della qualifica di ente non commerciale.
Soluzioni dei giudici di legittimità – Se l’attività commerciale esercitata dalla ASD (o dall’ente religioso) è prevalente rispetto a quella istituzionale e questa preminenza si protrae per più di un periodo di imposta, deve essere disconosciuta la qualifica di ente non commerciale; di conseguenza tutti i redditi percepiti si considerano redditi di impresa e quindi ogni provento conseguito deve essere assoggettato ad imposizione (Ires e Iva) con l’obbligo di attivare le scritture contabili ex artt. 144 e ss. D.P.R. 600/1973.
In tal senso, Corte di Cassazione civ., Sez. V, sent. 14.01.2021, n. 526, secondo cui “il comma 4 dell’art.149 in realtà detta solo la regola che non è sufficiente svolgere attività prevalente per un solo esercizio per perdere la qualifica di ente non commerciale, ma occorre che nel corso dei vari anni di attività l’ente abbia in realtà svolto in prevalenza attività commerciale. La norma, quindi, attiene al singolo esercizio di attività e impedisce che l’ente o la a.s.d. perda la qualifica di ente non commerciale se lo sforamento dei parametri avvenga in un singolo esercizio; ma se tale sforamento avviene in più esercizi, allora la natura può venir meno”. Dello stesso avviso, Corte di Cassazione, ordinanza 16.06.2021, n. 17026.