Diritto privato, commerciale e amministrativo

21 Ottobre 2024

Appello, riforma della sentenza con una motivazione rafforzata

Il giudice d’appello che intenda ribaltare la decisione del giudice ordinario deve fornire una motivazione necessariamente rafforzata, rispetto al ragionamento del giudice di prime cure, maggiormente incisivo in caso di riforma di una sentenza di assoluzione.

È orientamento granitico in giurisprudenza quello secondo cui il giudice di appello che ritenga di ribaltare la decisione del giudice di primo grado, sia assolutoria che di condanna, debba fornire una “motivazione rafforzata”, ovvero una motivazione avente forza persuasiva superiore, in grado di conferire alla nuova decisione la maggior solidità possibile.

Mentre infatti la c.d. doppia decisione conforme porta in sé una valenza rassicurante sull’aspettativa che il processo si sia davvero avvicinato alla verità, l’esistenza di decisioni radicalmente difformi trasmette un messaggio asimmetrico perché lascia sullo sfondo un insoluto quesito decisivo, quello che attiene all’individuazione della decisione giuridicamente corretta tra le 2 difformi.

Con sentenza 30.09.2024, n. 36432 la Suprema Corte ha chiarito che, quando il giudice di seconde cure intende mutare (integralmente o parzialmente) la decisione di primo grado, debba:

– dimostrare di aver compiuto un’analisi stringente, approfondita, piena del provvedimento impugnato;

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