Estero

24 Agosto 2024

Anche gli acconti concorrono a formare il plafond Iva

La fatturazione e registrazione degli acconti concorre alla formazione del plafond, laddove l'operazione nel suo insieme sia preordinata a una cessione all'esportazione.

La fatturazione e registrazione degli acconti concorre alla formazione del plafond, laddove l’operazione nel suo insieme sia preordinata a una cessione all’esportazione. Se l’operazione non va a buon fine, il plafond costituito sulle fatture di acconto deve essere opportunatamente rettificato. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella risposta fornita nella consulenza giuridica 6.08.2024 n. 3.

Com’è noto, ai fini IVA, le esportazioni (e operazioni assimilate), le cessioni intracomunitarie e i servizi internazionali costituiscono operazioni non imponibili, ovvero operazioni sulle quali non si origina per l’emittente un debito d’imposta. Tuttavia, queste operazioni consentono di detrarre l’Iva assolta sugli acquisti e sulle importazioni, per cui in capo a chi le effettua si crea un credito Iva.

Per ovviare a questa situazione, è stato istituito il meccanismo del c.d. “plafond degli esportatori abituali”, che consente di acquistare o importare beni e servizi senza applicazione dell’imposta entro il limite costituito dall’ammontare delle operazioni non imponibili registrate in un precedente periodo di riferimento (fisso o mobile).

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