Agricoltura ed economia verde
23 Maggio 2023
Il Milleproroghe, risolvendo i problemi applicativi correlati alla scadenza originaria, ha esteso al 2025 la facoltà di maggiorare l’ammortamento delle colture arboree pluriennali di alberi da frutto e piantumazioni per motivi ambientali.
L’art. 1, c. 509 L. 160/2019 (legge di Bilancio 2020) ha previsto la possibilità di maggiorare del 20% il costo sostenuto per l’acquisto di colture arboree pluriennali quali ad esempio gli alberi da frutto, le viti e le piantumazioni poste in essere per esigenze ambientali.
Tale possibilità, prevista originariamente per il triennio 2020/2022, in sede di conversione del D.L. 198/2022 (Decreto Milleproroghe) è stata estesa anche al triennio 2023/2025.
La norma non interessa le sole attività agricole ma è applicabile a tutte le imprese che, per qualunque finalità, effettuano investimenti in impianti di colture arboree pluriennali a condizione però che la determinazione del reddito avvenga sulla base del bilancio con deduzione, quindi, dell’ammortamento.
L’agevolazione, infatti, consiste nella possibilità di portare in deduzione la quota di ammortamento calcolata sul costo sostenuto per l’acquisto delle colture arboree aumentato del 20%.
Come precisato in precedenza, possono fruire dell’agevolazione i costi sostenuti sia per impianti di frutteti, vigneti, oliveti, ecc. destinati, quindi, all’esercizio dell’attività di produzione agricola ma anche sostenuti per qualsiasi altro motivo come viene richiesto ad es. per fini ambientali o di protezione.
Con particolare riferimento agli alberi da frutto, ma i medesimi concetti sono applicabili anche alle piantumazioni in genere, la circolare ministeriale 10.04.1991, n. 11 ne ha previsto la natura di spese relative a più esercizi (art. 108, c. 1 del Tuir) da spesare per la quota imputabile a ciascun esercizio a partire da quello in cui è verificata l’entrata in produzione.
Ebbene, proprio il differimento temporale della entrata in produzione delle piante da frutto (normalmente non meno di 3-4 anni) ha comportato l’impossibilità di fruire dell’agevolazione per le piantumazioni effettuate a partire dal 2020 in quanto entrate in produzione solo dopo la decorrenza del termine (2022) dell’agevolazione e da qui l’esigenza della sua estensione al triennio successivo a opera del Milleproroghe che potrà così consentire la fruizione dell’agevolazione per gli investimenti degli anni 2020-2022.
Ovviamente, il problema correlato con il differimento temporale dell’entrata in produzione non sussiste per le piantagioni che non hanno finalità di produzione ma solo funzioni ambientali (es.: di recinzione, di protezione, ecc.) svolgendo perciò la propria funzione sin dalla loro messa a dimora.
La modalità di applicazione dell’agevolazione sottoforma di maggiorazione del costo d’acquisto sul quale calcolare l’ammortamento è del tutto simile a quella dell’iper-ammortamento dei beni strumentali che, pertanto, troverà applicazione come deduzione extra-contabile mediante una variazione in diminuzione in sede di dichiarazione dei redditi ove la maggiorazione della quota imputabile a carico dell’esercizio ancorché non imputata a conto economico è deducibile ai sensi dell’art. 109, c. 4, lett. b) del Tuir.