Associazioni sportive dilettantistiche e Sport
13 Gennaio 2025
L’Agenzia delle Entrate si è pronunciata sul tema dell’applicabilità dell’esenzione Iva al canone versato per la concessione di un impianto sportivo comunale utilizzato sia per attività sportiva che per attività pubblicitarie.
Tramite la risposta all’interpello n. 2/2025 l’Agenzia delle Entrate ha affrontato il tema dell’applicazione Iva alla concessione di un impianto sportivo di proprietà comunale a un’associazione sportiva dilettantistica affiliata alla Federazione Italiana Pallacanestro e iscritta al Registro nazionale delle attività sportiva, la quale utilizza il centro sportivo per allenamenti e per lo svolgimento di competizioni di campionato, ma ha anche la possibilità di “effettuare pubblicità commerciale all’interno dell’impianto oggetto della concessione” in base a quanto previsto dal contratto stipulato con l’ente pubblico.
L’ASD istante ha richiesto all’Agenzia delle Entrate una verifica della correttezza dell’assoggettamento a Iva ordinaria dell’importo che la medesima deve versare periodicamente al Comune, proprietario dell’immobile, per la concessione del palazzetto il cui emolumento (come viene definito nell’interpello) viene stabilito mensilmente in base alle ore di utilizzo degli spazi, ritenendo che “l’espressione servizi strettamente connessi con la pratica sportiva prevista dall’art. 36-bis D.Lgs. 36/2021 sembra potersi ricondurre anche alla concessione in uso degli spazi del Palasport” alle quali di conseguenza è possibile applicare l’esenzione Iva a decorrere dall’entrata in vigore del D.L. 75/2023.
L’Amministrazione Finanziaria, nella risposta fornita all’istante, non concorda con la soluzione prospettata prendendo spunto dalla posizione della Corte di Giustizia in merito alla Direttiva Iva comunitaria e la sua applicabilità al caso concreto degli enti sportivi dilettantistici.
Oltre a non concordare sull’esenzione Iva in base al dettato comunitario richiamato, l’Agenzia delle Entrate reputa che, venendo concessa all’ASD la possibilità di svolgere pubblicità commerciale all’interno dell’impianto sportivo e da questo trarre un valore aggiuntivo sul piano economico rispetto all’attività sportiva, ciò costituisca di conseguenza “un’operazione di servizi complessa con la quale viene affidata all’ASD la gestione del Palasport unitamente anche ad altri servizi accessori e non possa rientrare nell’esenzione Iva prevista dal citato art. 36-bis non configurando prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport”.
Nella risposta all’interpello non viene quindi presa in considerazione l’ipotesi che l’ente sportivo, come molti altri che svolgono attività pubblicitarie/promozionali, possa utilizzare i proventi di natura commerciale per affrontare le spese relative all’attività sportiva svolta dai proprie atleti, ma la semplice possibilità di effettuare nell’impianto sia attività sportive che eventuali attività commerciali a esse connesse esclude l’esenzione Iva sul contratto per la concessione dell’impianto pubblico.