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19 Marzo 2024
Una questione spesso dibattuta è come aumentare il tasso di apertura dell’e-mail marketing. Vediamo i motivi più comuni per cui le e-mail non raggiungono l’obiettivo prefissato.
Le persone scoprono quanto sia preziosa o interessante un’e-mail solo dopo averla letta, ma per leggerla devono aprirla e per aprirla devono essere incuriositi o intrigati dall’oggetto. Ottenere questo risultato è più complicato di quanto sembri, perché la maggior parte delle parole utilizzate per motivare le persone ad aprire un’e-mail, attivano anche i filtri dello spam. Ecco alcuni esempi dei termini da evitare: “Gratis, Offerta, Promozione, Regalo, Prestito, Tempo limitato, Affrettati, Chiedi un preventivo, Compra ora, Ordina adesso“.
Ancor prima di questo processo, bisogna poi tenere conto di una questione molto sottovalutata ma vitale. Se il destinatario utilizza Gmail, si corre il rischio di non raggiungerlo perché questa piattaforma tende a scaricare automaticamente le e-mail nella cartella delle promozioni, per cui le persone non ricevono alcun messaggio di notifica. La naturale conseguenza è che i tassi di apertura crollano, a meno che il destinatario abbia aggiunto l’indirizzo e-mail mittente al proprio elenco di contatti. Le statistiche riportano dati allarmanti: gli iscritti ad una newsletter con Gmail perdono oltre il 90% della posta in arrivo.
Un altro problema è rimpolpare il proprio data base con indirizzi email acquistati.
In questo caso si inviano email a sconosciuti, che vengono bombardati da tonnellate di email di marketing, provenienti da chi si è procurato il loro indirizzo di posta; purtroppo è molto più probabile che questi soggetti abbiano filtri molto rigidi.
A questo punto va considerato il tasso di apertura. Questo dato sarà influenzato anche dall’andamento della campagna precedente che, in caso di esito mediocre, condizionerà negativamente anche i risultati di quella successiva.
Oltre a ciò, inviare email di marketing direttamente dal proprio software di posta elettronica può essere disastroso. Utilizzando il programma di posta elettronica del proprio computer anche a un elenco ridotto di iscritti, si corre il rischio di vedere aggiunto il proprio indirizzo IP nella lista nera, per aver inviato troppe e-mail identiche. Una volta entrati nella lista nera, le email non raggiungeranno nemmeno la cartella della posta indesiderata del destinatario. È meglio utilizzare un fornitore di email marketing affidabile e professionale. Queste agenzie possono fare arrivare a destinazione oltre il 99% dei messaggi.
Infine, ciò che può bloccare un’email è la presenza di troppi collegamenti o immagini. Uno dei trucchi utilizzati dagli spammer per aggirare i filtri della posta indesiderata è nascondere le parole “ad effetto” nelle immagini, anziché scriverle nel testo normale ed usare un numero di link decisamente superiore a quelli presenti in un’e-mail normale. Questi sono i principali accorgimenti per evitare di incappare nella tagliola dei filtri anti-spam e condurre una campagna efficace.