Finanza e banche
23 Agosto 2024
La Corte di Cassazione (tra le altre, sentenza n. 18596/2024) uniformandosi alla sentenza della Corte Costituzionale 31.01.2023, n. 10 ritiene che i ricavi fatti derivare dai prelievi bancari debbano essere nettizzati dei relativi costi, il cui ammontare può essere determinato in misura percentuale dello stesso ammontare dei prelievi.
Tale rapporto inferenziale non appare condivisibile in quanto solo portatore di una manifesta incongruenza. La Corte Costituzionale, nelle dinamiche argomentative esposte dalla citata sentenza 10/2023, raccorda l’inferenza causale tra il prelievo ingiustificato e il ricavo occultato al fisco ad una doppia presunzione che consente di volturare il costo occulto interagente con il prelievo, in un componente positivo di reddito.
Costo occulto e ricavo occulto, quindi, partecipano della medesima verità presuntiva, costituendo l’uno (il costo occulto) il supporto indiziario dell’altro (il ricavo occulto). Tale reciproco ausilio indiziario riguarda anche e per ovvietà logica, il corrispondente valore numerario, nel senso che l’ammontare del prelievo ingiustificato viene correlato all’acquisto di un fattore produttivo poi usato nelle dinamiche imprenditoriali per la produzione del ricavo occulto.
Se tale è quindi l’ammontare del costo occulto (non confutabile in quanto fondamento costitutivo proprio della doppia correlazione considerata dalla Consulta), allora non appare dotata di alcuna…